Bologna Città 30 è realtà: il piano per diventare la prima grande Città 30 in Italia
“Sappiamo che ci saranno persone che non condividono questa scelta ma il nostro obiettivo non è punirle bensì coinvolgerle, abbiamo preso una decisione storica e come tale la dovremo costruire insieme. Non stiamo solo dicendo a chi guida un’auto di andare piano, ma vogliamo raccontare un’altra idea di città“.
Queste le parole del Sindaco Lepore nella recente conferenza stampa con cui ha lanciato ufficialmente il piano per fare di Bologna la prima grande città 30 in Italia (seconda a Olbia, il cui piano è stato attuato su scala più ridotta)
Lo scrivevamo già lo scorso febbraio: da molto tempo Bologna sta puntando sulla Città 30 come scelta urbanistica per migliorare la sicurezza sulle strade e la qualità della vita e lo ha fatto con tale convinzione che la Giunta è arrivata finalmente ad approvare il piano “Bologna Città 30″ che sarà operativa dall’ 1 luglio 2023.
Cosa signica concretamente parlare di un’ “altra idea di città”? Significa ragionare di visione e non solo di interventi sporadici per tenere in equilibrio un sistema di mobilità che non funziona più. Significa ragionare in modo sistemico, mettendo in collegamento gli interventi urbanistici per raggiungere il risultato di una città più vivibile nel suo complesso.
La città 30 è quindi secondo il Sindaco di Bologna Lepore la soluzione che meglio risponde a questa visione. Ovviamente il bilancio si potrà fare alla prova dei fatti, ma noi sappiamo già che sarà positivo perché questo modello è stato già adottato in altre città all’estero, con grandi benefici ambientali, di vivibilità e di sicurezza.
A Bologna gli interventi previsti nella città 30 sono i seguenti:
Limite di velocità: da luglio a settembre 2023 verranno installati 500 nuovi cartelli stradali e verranno applicati 300 “bolloni” sulle strade, quei grandi simboli con il limite di velocità vernificiati sull’asfalto.
Gli interventi urbanistici: parallelamente alla segnaletica verranno anche realizzate nuove piazze pedonali, nuove piste ciclabili, abbattimenti di barriere architettoniche e messa in sicurezza di incroci e attraversamenti pedonali e ciclabili.
E dunque, dopo aver sperimentato, informato e affrontato le inevitabili polemiche, il Comune di Bologna ha dato il via ufficiale a Bologna Città 30, che come già detto prevede non solo la limitazione della velocità in tutta la città (con eccezione delle arterie di scorrimento) ma un insieme di interventi sulla ciclabilità, nuove aree verdi pedonali, sicurezza davanti alle scuole.
Per accompagnare Bologna in questa fase di transizione e per affrontare il fisiologico malcontento che nasce da ogni cambiamento, ci sarà ovviamente una campagna di comunicazione che spieghi soprattutto ai commercianti, imprese e opposizioni politiche il senso della Città 30 (e i benefici sull’economia di prossimità)
Per arrivare fin qui c’è voluto coraggio, determinazione ma soprattutto volontà politica.
Milano evidentemente ha bisogno di più tempo per fare questa svolta ma è importante ricordare che sul fronte politico il primo passo è stato fatto: lo scorso gennaio il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno con cui si invitano il Sindaco e la Giunta a fare di Milano una Città a 30 km/h a partire dall’ 1 gennaio 2024.
Tale ordine del giorno non ha avuto seguito dalla Giunta ma il segnale resta comunque molto forte. Non sappiamo ancora quanto tempo ci vorrà ma Milano Città 30 un giorno sarà realtà, perché il cambiamento è inevitabile. Come associazione siamo sempre a disposizione del Sindaco e della Giunta per sostenere qualsiasi azione in questa direzione.
Il nostro articolo sull’ordinanza del Consiglio Comunale leggi qui
Il nostro articolo sulla scelta di Bologna 30: leggi qui
Articolo del Post: leggi qui