Codice della Strada: il nuovo disegno di legge.
Lo scorso martedì 27 giugno 2023 è stato presentato il nuovo disegno di legge che modifica l’attuale Codice della Strada. Il DDL dovrà fare diversi passaggi in parlamento prima di diventare decreto e nel frattempo potrebbe venire ancora modificato se non cambiato in modo consistente.
Tralasciando i titoli più o meno roboanti e a volte fuorvianti dei giornali, proviamo qui ad analizzare le proposte avanzate dal Ministero delle infrastutture e dei trasporti Matteo Salvini, basandoci sull’analisi offerta dal Sole24 ore del 28 giugno 2023.
Alcool e droga alla guida: per chi verrà colto a guidare con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l alle sanzioni attuali si aggiungerebbero l’obbligo di rispettare lo stato di, “alcol zero” e di installare l'”alcolock”, dispositivo che impedisce la messa in moto dell’auto se il tasso alcolemico supera lo zero. In caso di positività alle droghe, a prescindere dallo stato di alterazione, scatta la sospensione e revoca della patente, con divieto di riaverla fino a tre anni dalla revoca. Dunque anche chi si mette alla guida a distanza di giorni dall’assunzione di droghe può risultare ancora positivo e quindi essere condannato.
Monopattini elettrici: il disegno di legge prevede l’obbligo di targa e assicurazione e casco anche per i maggiorenni.
Neopatentati: il divieto di guidare autoveicoli di alta potenza (le specifiche sono già contenute nell’attuale Codice della Strada) si sposta da un anno a tre anni dal conseguimento della patente.
Sospensione breve della patente: chi ha già pochi punti e dunque è già stato sanzionato, può ricevere una mini sospensione della patente per trasgressioni come * mancato uso di cinture di sicurezza, * seggiolini per bambini, * circolazione contromano, * guida utilizzando apparecchi telefonici senza vivavoce o auricolari.
Mobilità dolce e micro: per quanto riguarda le biciclette, viene stabilita la distanza obbligatoria di sorpasso di 1,5 metri. Per contro, si indebolisce l’importanza delle infrastrutture ciclabili (Ztl, corsie e doppiosensi ciclabili, case avanzate). Sul sito del dicatero si menziona anche il divieto di circolazione “contromano” (ora consentito lungo le strade urbane ciclahili e più correttamente chiamato “doppio senso ciclabile”).
Se da una parte dunque aumentano le sanzioni nei confronti di chi fa abuso di alcol e droga e si fa più attenzione al ruolo dei neopatentati, manca completamente il focus sulla velocità che è la causa principale degli incidenti mortali su strada. Quindi, invece di affrontare un problema così grave su più fronti, si indeboliscono anche quei pochi strumenti che al momento sono gli unici a compensare il comportamento scorretto di tanti automobilistli: gli autovelox e l’uso delle telecamere nelle ztl. Inoltre viene proposta una iper-regolamentazione dei monopattini elettrici, la più restrittiva in tutta Europa, e come già detto vengono indebolite le infrastrutture ciclabili.
Il messaggio di questo DDL è molto chiaro: la velocità non viene in nessun modo presa in considerazione, come se non fosse il problema ormai al centro del dibattito pubblico. Del resto ancora oggi le case automobilistiche la “vendono” come sinonimo di progresso e libertà; inoltre la mobilità sostenibile non viene in alcun modo incentivata né valorizzata. Non è una cosa da poco, considerando il fatto che il Ministero delle infrastutture e dei trasporti dovrebbe lavorare solo e unicamente allo scopo di proteggere la salute e incolumità dei cittadini.
L’Europa sta facendo enormi passi avanti nel valorizzare la lentezza e i conseguenti benefici per la sicurezza e gestione dello spazio pubblico. L’Italia i passi li fa indietro.
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