CONDANNA ANTISMOG DELLA UE: IL NOSTRO INTERVENTO

La condanna dei giudici è netta: l’Italia, in particolare le aree di Milano, Bergamo e Brescia ha “sistematicamente e continuativamente” superato i limiti annuali di biossido di azono contentiti tra il 2010 e il 2018.

A stabilirlo è la Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha accolto un ricorso della Commissione nell’ambito di una procedura di infrazione.

Colpisce in particolare la posizione dei giudici che non hanno in alcun modo voluto tener conto delle “giustificazioni” addotte, come gli investimenti da mettere in opera o la configurazione orografica di alcune zone. E’ una posizione importante perché stabilisce il principio contrario, ossia che è proprio la configurazione di alcune zone che dovrebbe spingere i nostri amministratori a prendere misure molto più incisive contro l’inquinamento dell’aria.

Noi Genitori Antismog, che dal 2001 denunciamo la gravità della situazione dell’aria a Milano e nel bacino della Val Padana, non possiamo che sospirare la parola “finalmente”, perché se la UE stabilisce dei limiti oltre i quali non si può andare, tali limiti devono essere imposti e fatti rispettare.

Contattati da Repubblica, ecco le parole del nostro attivista e già Presidente Marco Ferrari sulla condanna della UE: “per il problema del biossido di azoto sarebbe utile sostituire le auto diesel con quelle a benzina, ma è chiaro che si debba fare un ragionamento complessivo. Bisogna ridurre il trasporto privato. Del resto tre le cause dello sforamento c’è l’alta presenza di auto, di cui la metà è diesel”.

L’appello generale delle associazioni ambientaliste è quello di agire in fretta. Basta con le misure incoerenti come “Move in” e basta con le lentezze decisionali. La salute pubblica non può più aspettare, come la UE ci ricorda con questa sentenza.

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