Due anni e mezzo fa abbiamo dato la notizia della nascita della Consulta per la Mobilità attiva e l’Accessibilità.
Dopo tanta attesa siamo finalmente vicini alla convocazione.
E’ un momento importante perché la Consulta è uno strumento che formalizza e struttura la collaborazione delle associazioni al processo decisionale ed è un organo istituzionale che si occuperà dei temi dello spazio pubblico e del diritto delle persone a muoversi in modo sostenibile.
Per iniziare a parlarne in modo concreto, abbiamo intervistato il Consigliere Comunale Marco Mazzei, che più di tutti si è adoperato per far nascere questo importante strumento di confronto tra Amministrazione e società civile.
Gli abbiamo dunque posto tre domande per capire quali sono gli obiettivi della sua attività e quale contributo si attende dalla Consulta.
1. Su quali obiettivi sta lavorando nel breve e nel lungo termine?
Per quest’anno la mia priorità è avviare il percorso per il Biciplan, un documento tecnico previsto dal Pums e ancora non realizzato a Milano. Il Biciplan è un vero e proprio piano della ciclabilità: serve a identificare quali sono i progetti prioritari e perché; serve per le previsioni di spese e investimenti; serve per le azioni strategiche che si vogliono attuare. Il Biciplan è anche un momento di trasparenza, con un piano conosciuto. Tutte e tutti sapremo se e quando ci sarà una ciclabile in una certa zona della città, se e quando due itinerari esistenti verranno collegati e come – magari usando infrastruttura leggera o solo segnaletica. Nel Biciplan possono anche essere tracciate le linee guida su certi temi fondamentali: la sicurezza (sia quella legata alle collisioni sia quella legata ai furti), la mobilità scolastica, i legami tra mobilità e sport. Penso di avviare il percorso in Commissione Mobilità attiva per dare poi all’assessorato e ai tecnici un dossier politico che permetta di realizzare il documento.
2. Quanta sensibilità riscontra sui temi della mobilità sostenibile all’interno del Consiglio Comunale?
La sensibilità è diffusa e sincera. Bisogna lavorare per una visione complessiva della mobilità, che ormai è un tema che ne intreccia molti altri (il lavoro e l’urbanistica su tutti), dove la bicicletta sia al centro.
3. Che apporto si aspetta dalla Consulta sulla Mobilità attiva e Disabilità sui temi della mobilità?
Mi aspetto un grande contributo di tipo Tecnico, lo scrivo con la T maiuscola. Abbiamo bisogno di stimoli e pareri competenti, di un costante monitoraggio di quello che succede e di pareri motivati che sappiano indirizzare le scelte dell’amministrazione.