Come si relazionano i bambini con lo spazio pubblico?
I bambini hanno diritto ad esprimere il loro punto di vista sulla “camminabilità” di strade e piazze?
Vivere in un ambiente urbano in cui ci si possa muovere facilmente a piedi contribuisce in modo significativo a migliorare il benessere psico-fisico delle persone, grandi e piccole.
Ciò nonostante, anche se nel corso degli ultimi 15-20 anni si è assistito a un moltiplicarsi di contributi progettuali e di ricerca che hanno come obiettivo la valutazione di quanto un ambiente sia “camminabile”, il punto di vista dei bambini è stato molto di rado preso in considerazione.
Questa disattenzione è stata di stimolo alla realizzazione del progetto pilota Kidstreets che abbiamo presentato questa mattina al Convegno Piazze Aperte, promosso dal Comune di Milano, sviluppato da AMAT – Agenzia Mobilità Ambiente Territorio in collaborazione con Bloomberg Associates e Global Designing Cities Initiative.
Cosa è Kidstreets?
Kidstreets è un percorso progettuale partecipato che ha coinvolto le 4° della scuola primaria di piazza Sicilia a Milano nell’individuazione di criteri con cui valutare le strade e piazze del quartiere dal punto di vista di quanto siano piacevoli e divertenti da percorrere a piedi.
Chiunque abbia esperienza di spostamenti a piedi con i bambini si sarà reso conto che per loro a differenza di noi adulti l’esperienza del percorso è molto più importante del raggiungere la meta. Infatti appena viene data loro la possibilità in termini di tempo e spazio/autonomia, questa si trasforma in un’occasione infinita di esplorazioni, giochi, relazioni.
Paolo Baldeschi* quasi 30 anni fa su un numero della rivista “Paesaggio Urbano” interamente dedicato alla relazione tra bambino e città, scriveva che i bambini vivono poeticamente lo spazio perché lo creano, non lo subiscono passivamente. Il significato degli elementi che incontrano nello spazio pubblico non è definito come avviene per noi adulti dalla trama funzionale in cui sono inseriti, ma viene continuamente reinventato.
Eppure le strade vengono disegnate senza considerare il modo dei bambini di vivere lo spazio ed è proprio questa assenza del loro punto di vista nella valutazione della camminabilità di un quartiere che ci ha portato a definire un percorso progettuale con cui costruire con i bambini dei criteri (indicatori qualitativi) che siano il più possibile rispettosi del loro modo di relazionarsi con lo spazio pubblico e sufficientemente semplici per dar loro modo di comprenderli e utilizzarli.
Da queste premesse è nato il nostro progetto che ha inteso:
- contribuire a costruire condizioni favorevoli a modalità di spostamento pedonali nella vita quotidiana dei bambini e delle loro famiglie
- promuovere un ruolo attivo dei bambini nell’individuazione di criteri (indicatori qualitativi) per la valutazione e mappatura delle strade e piazze in termini di camminabilità
Gli esiti del progetto verranno presentati lunedì prossimo, 30 maggio, nel cortile della scuola di piazza Sicilia a rappresentanti dei genitori e dell’amministrazione cittadina.
* Paolo Baldeschi è professore ordinario di Urbanistica presso l’Università di Firenze