IL PASSANTE DI BOLOGNA: PERCHE’ CI RIGUARDA TUTTI

Il passante di mezzo di Bologna è un progetto di potenziamento del nodo autostradale e tangenziale di cui è prevista la realizzazione a partire dal 2023. L’opera è molto controversa e sta suscitando una forte opposizione da parte di associazioni ambientaliste e cittadini.

Come associazione, pur avendo il focus sulla città di Milano, pensiamo che un progetto così imponente che prevede unicamente il trasporto su ruota ci riguardi tutti, visto che da sempre sosteniamo che continuare a costruire o allargare strade non è la soluzione per diminuire o fluidificare il traffico.

Riportiamo qui il racconto del nostro attivista Simone Pantalei che ha voluto partecipare alla manifestazione di protesta contro questo nuovo “Passante di mezzo”:

“Domenica scorsa 16 Gennaio 2022 a Bologna si è tenuta una manifestazione di protesta, che ha portato più di 700 persone a partecipare a una pedalata rumorosa per le strade della città, promossa dalla Rete delle lotte ambientali, per dire no al progetto che ha ormai quasi terminato il suo iter burocratico di approvazione del nuovo “Passante di mezzo”.

Il nome di questo progetto ricorda qualcosa legato al trasporto su ferro e invece prevede la costruzione di 18 corsie autostradali in asfalto tutte dedicate al traffico su gomma e al trasporto pesante. Neanche un metro dei 70 di larghezza previsti, sarà dedicato a un altro tipo di mobilità. Tutto questo verrà costruito a soli 4 chilometri dal centro cittadino di Bologna e sarà più ampio della piazza più grande della città, piazza Maggiore, che su carta stima un cantiere di 3 anni per la spesa di circa 2 miliardi di euro.

Il progetto della Società Autostrade viene raccontato ai cittadini come una avveniristica costruzione, simbolo della nuova transizione ecologica che prevede pannelli fotovoltaici, rimboschimento, vernici intelligenti di ultima generazione in grado di assorbire CO2, ma nonostante tutte queste opere di mitigazione risulta già nei documenti di analisi degli stessi progettisti non essere sufficienti a controllare l’aumento esponenziale di inquinanti che si riverseranno nell’aria della città di Bologna, e alcune di queste misure sono state dichiarate inutili anche dal CNR.

Oltre al CNR, un’altra voce autorevole si alza contro questa opera, quella del Prof. Vincenzo Balzani (chimico e professore emerito presso l’Università di Bologna), che sostiene non esserci garanzia sull’efficacia delle mitigazioni e che sarà grave danno per la salute dei cittadini.

Il Passante di mezzo verrà costruito per migliorare, secondo la giunta comunale, la viabilità oggi critica dell’attuale passante, insufficiente a incanalare i flussi del traffico attorno alla città e assieme al Passante verranno potenziati i varchi di accesso con delle opere secondarie che porteranno sempre più auto e mezzi pesanti a percorrere però gli stessi spazi all’interno della città, congestionandola ulteriormente, aumentando cosi gli inquinanti all’interno dei confini cittadini dove non sono previste altre mitigazioni.

Ma il punto non è solo questo: da diversi studi internazionali, sappiamo che per effetto della “domanda indotta”, per risolvere il problema del traffico, l’aumento delle corsie percorribili non serve e anzi, avrà l’effetto contrario, portando sempre più persone a scegliere di muoversi in auto anziché altre forme di mobilità e come dicono i portavoce delle associazioni che si contrappongono a tutto questo, “il Passante non è la soluzione !!”.
In questi giorni le stesse associazioni hanno scritto una lettera indirizzata ai Commissari europei competenti per l’iniziativa europea ‘Climate-neutral and smart cities’, a cui il Comune di Bologna intende candidarsi, per ricordare che l’allargamento del Passante è incompatibile con i suoi obiettivi.

Quando qualche settimana fa sono venuto a conoscenza di questo progetto e come attivista dei Genitori Antismog e come padre, pur vivendo a Milano, ho sentito di dover partecipare alla manifestazione di protesta contro un progetto che darà un duro colpo alla salute pubblica di tutti i bolognesi e sopratutto dei bambini, che erediteranno una città ancora più trafficata e pericolosa, in assoluta controtendenza a quello che in questo delicato momento storico si dovrebbe fare. E questo ci riguarda tutti, anche se viviamo in altre città.”

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