A seguito del grave incidente che ha visto un furgone in via Boccaccio travolgere 4 persone sul marciapiede, riportiamo il commento del Presidente dei Genitori Antismog, che di professione è vigile del fuoco. Un commento accorato che rivela la drammaticità di questa catena di incidenti che a Milano sembra non fermarsi più.
“Noi Vigili del Fuoco ci addestriamo e siamo sempre pronti a ogni situazione. Oltre a questo, abbiamo cuore e passione per quello che facciamo, per questo la gente ci ama; ma la preoccupazione maggiore di ogni turno di servizio è sempre quella di poter passare un giorno di lavoro tranquillo, aiutando il cittadino nelle piccole difficoltà di ogni giorno, come una porta che non si apre o un tubo dell’acqua che si rompe.mm
Ieri purtroppo per me e la mia squadra, non è stato un giorni di quelli. Veniamo chiamati spesso per i vari incidenti tra auto e veicoli in genere che avvengono in città ormai ogni giorno per la distrazioni, per mettere in sicurezza lo scenario e permettere alle forze dell’ordine o ai sanitari di operare tranquilli, e la maggior parte delle volte si tratta di staccare le batterie o per fare assistenza in caso di liquidi infiammabili a terra, qualche volta per aprire una portiera che non si apre a seguito dell’impatto e quasi sempre le persone che soccorriamo, hanno piccole ferite o traumi di poco conto.
Ieri invece non è stato purtroppo uno di questi casi. La chiamata dalla nostra sala operativa ci aveva già messo in allarme perché le prime informazioni erano già gravi ma speravamo comunque di trovare una situazione gestibile, del resto pensavo che in una via del centro con il poco traffico di questi primi giorni di agosto con la gente in vacanza non si potessero creare le condizioni per una tragedia.
All’arrivo sul posto però le nostre speranze sono svanite subito e davanti a noi si presentava uno scenario da tempo di guerra più che da tempo di pace. Esattamente un anno prima questa città era già stata macchiata da un gravissimo incidente, sempre ai danni di un turista che era venuto a visitare l’arte e le bellezze di questa metropoli, trovando invece la morte. Come un anno prima le strade svuotate dal traffico, si sono invece rivelate delle rampe di lancio fatali per Stefan Ott. Strade del centro progettate da una visione ormai anacronistica, con immensi spazi concessi al traffico veicolare e marciapiedi ormai incapaci di contenere turisti, pendolari, cittadini.
Questa visione va cambiata, va ribaltata, lo spazio pubblico deve tornare a essere delle persone e soprattutto un luogo sicuro.
La squadra con cui lavoro da anni composta da persone capaci e pronte, comandate da un capo dalla grande esperienza e preparazione, non ha potuto fare altro che dare il massimo insieme a medici infermieri e soccorritori del 118. Stefan è stato caricato in ambulanza ancora vivo e tutti noi speravamo potesse farcela e invece abbiamo appreso più tardi che siamo stati testimoni degli ultimi attimi di vita di Stefan, abbracciato al suo compagno.
Non spetta a me in questa sede valutare i motivi che hanno portato quel furgoncino a investire quelle persone ferme sul marciapiede, ma sicuramente posso affermare che qualunque sia stato il motivo, un malore, una distrazione, un guasto, so con certezza che esiste un modo per rimodellare le strade della nostra città in modo che queste cose non possano più avvenire o che ne riducano drasticamente le conseguenze e si chiama Città 30.”.
Simone Pantalei – Presidente Genitori Antismog