Il 3 ottobre 2023 siamo stati invitati per un’audizione informale davanti all’ 8° Commissione Ambiente, Transizione Ecologica, Energia, Lavori pubblici, Comunicazioni, Innovazione tecnologica del Senato della Repubblica sulla conversione in legge del decreto- legge n. 121/2023 recante «Misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale»
L’audizione ci ha dato l’occasione di parlare di diversi temi legati agli inquinanti, di cui riportiamo qui una sintesi (video integrale e presentazione in pdf disponibili in fondo alla pagina):
Situazione nella Pianura Padana
- è una delle aree in Europa con la maggior concentrazione di particolato atmosferico fine (PM10 e PM2.5).
- è una delle aree in Europa con la maggior concentrazione di ossidi di azoto (NOx).
Situazione in Italia
L’Italia è fra i paesi europei con più morti dovute a inquinamento atmosferico da particolato (PM2.5), ossidi di azoto (NOx) e ozono al suolo (O3): 141 morti premature ogni 100.000 abitanti.
Allo stesso tempo è anche il paese europeo con il maggior tasso di motorizzazione: 65 auto ogni 100 abitanti. E le auto sono uno dei principali fattori di inquinamento dell’aria.
Una cosa che pochi sanno è che di fatto oggi l’Italia non produce più auto! Infatti, fra i 17 paesi UE con produzione di auto, l’Italia è ultimo produttore (9 vetture prodotte ogni 1.000 abitanti). Quindi neanche la classica «scusa occupazionale» giustifica una tale preponderanza di automobili nel nostro paese.
Perché proprio il motore diesel è il “sorvegliato speciale”?
Durante l’audizione abbiamo anche spiegato perché è proprio il motore diesel ad essere il “sorvegliato speciale”: non solo i diesel sono i principali responsabili per ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM) ma come il #dieselgate ha rivelato i limiti di NOx stabiliti dalle normative europee, già più alti di quelle delle auto a benzina, non venivano rispettate. Anche le più recenti auto diesel Euro6 nella prova reale su strada, è stato misurato sperimentalmente, emettono dalle 2 alle 16 volte più dei limiti di legge.
Quali sono gli altri ambiti su cui è necessario intervenire?
I camini a legna e le stufe a pellet sono delle terribili fonti di inquinanti dell’aria.
In particolare, anche le miglior stufe a 4 stelle con i miglior pellet A1, emettono, a paritià di energia prodotta, dalle 200 alle 500 volte più PM rispetto alle caldaie a gas e gasolio e 4 volte NOx. In Lombardia la combustione non industriale di legna (quindi stufe, caminetti, pizzerie ecc.) è responsabile del 47% delle polveri sottili emesse.
L’agricoltura (con i fertilizzante azotati) e gli allevamenti (con le emissioni di ammoniaca, NH3) sono fra i principali contributori di precursori del particolato e degli ossidi di azoto. Questo è un altro ambito da considerare quando si parla di fonti di inquinamento dell’aria.
(Curatore: Marco Ferrari, attivista storico e già Presidente dei Genitori Antismog)
Guada il video dell’audizione (dal minuto 50)