Bruxelles, 7 novembre 2014
Lo scorso 7 Novembre il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker, insieme al suo Vice Frans Timmermans, ha inviato una lettera interna agli altri Commissari nella quale ha condiviso il programma di lavoro della Commissione Europea per il 2015.
All’interno di tale programma si prospetta l’esclusione di alcuni ambiti cruciali in materia ambientale, sui quali la precedente Commissione aveva lavorato per anni, preparando proposte legislative fondamentali per il benessere dei cittadini Europei. In particolare, viene completamente stralciato dal programma di lavoro della Commissione il cosiddetto pacchetto “Aria Pulita” presentato il 18 Dicembre scorso dalla Commissione Europea e sul quale il Consiglio Europeo aveva già iniziato a lavorare a Luglio. L’eliminazione di questo ambito di azione dal programma di lavoro comporterebbe la rinuncia ad un pacchetto legislativo (comprendente la direttiva sui limiti nazionali alle emissioni, oltre ad altre decisive proposte legislative) cruciale per ridurre lo spaventoso bilancio sanitario dell’inquinamento atmosferico in Europa, costituito da 400.000 morti premature all’anno ed il protrarsi in Europa dei costi esterni collegati all’impatto sanitario dell’inquinamento dell’aria calcolato, a livello Europeo, in 330-940 miliardi €/anno (Comunicato Stampa Commissione UE 18.12.2013).
Allo scopo di denunciare la situazione, l’EEB ha inviato ieri una lettera pubblica al Presidente Juncker e al Vicepresidente Timmermans. La lettera, firmata da a oltre 40 associazioni ambientaliste di tutta Europa, tra cui Genitori Antismog, segnala alla Commissione Europea quale grave errore rappresenterebbe l’eliminazione del ‘Pacchetto Aria’ dai temi del programma Juncker. È proprio in questi giorni, infatti, che gli specifici Working Group della Commissione Europea si incontreranno per discutere il programma di lavoro della Commissione per il 2015.
Come Associazione abbiamo inoltre inviato una lettera al Premier Renzi, al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, al ministro della salute Beatrice Lorenzin, e ai presidenti di Camera e Senato, perché l’Italia dovrebbe a nostro avviso rispondere in modo forte e autorevole al tentativo della Commissione di eliminare questo tema fondamentale per la protezione della salute dei cittadini dall’ambito di attività legislativa dell’Unione Europea, ristabilendone altresì i corretti ambiti di iniziativa.