In occasione della cerimonia di consegna degli “Ambrogino d’Oro“, i Genitori Antismog insigniti quest’anno dell’Attestato di Civica Benemerenza, hanno recapitato nelle mani del sindaco Giuliano Pisapia una lettera aperta, simbolicamente posta in una grande busta trasparente, con la quale chiedono più coraggio sulle politiche ambientali e di mobilità, come l’allargamento di Area C e l’istituzione di zone franche dall’auto intorno a tutte le scuole di Milano. Hanno aderito e firmato importanti associazioni, medici e personalità.
Caro Sindaco Pisapia,
dopo 13 anni di impegno per avere aria migliore a Milano, per noi ma soprattutto per i nostri figli, ricevere oggi l’attestato dell’Ambrogino d’oro è motivo di orgoglio.
Ma qualcosa non quadra. Siamo preoccupati di non meritare un simile premio… Infatti o gli stimoli che offriamo sono incomprensibili e allora non meritiamo la benemerenza, oppure i nostri stimoli, pur giunti a destinazione con ragioni scientifiche che altrove rappresentano il fondamento di politiche forti e chiare, vengono utilizzati per mostrare un’occasionale e politicamente corretta condivisione, ma si rivelano così, nei fatti, inutili.
Ci riproviamo. Come forse Lei saprà, nel 2012 e 2013 lo IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha classificato fra i cancerogeni di “gruppo 1”, i più pericolosi, i fumi dei motori a diesel, il particolato e l’inquinamento atmosferico nel suo complesso.
Tutto quello, dunque, che i milanesi respirano ogni giorno andando a scuola, in ufficio, lavorando in strada.Oggi inoltre l’OMS e la Commissione Europea considerano il “black carbon”, che il Comune ha monitorato in questi due anni grazie ad AMAT ed i cui livelli sono direttamente correlati alla prossimità al traffico, un sicuro indice di tossicità dell’inquinamento dell’aria.
Le evidenze fornite dagli scienziati e le prese di posizione assunte dagli organismi internazionali negli ultimi due anni, dopo la Sua elezione, non sono novità di poco conto.
Due anni fa la città, votando i referendum sull’ambiente ed eleggendoLa, ha indicato una strada di discontinuità sulle politiche inerenti l’ambiente a Milano. Tutto ciò La pone in una posizione diversa da quella dei suoi predecessori. A Lei è affidata oggi – in modo ancor più netto di prima – una responsabilità sulla salute dei suoi cittadini che dipende direttamente dalle scelte della sua amministrazione e un mandato che non può essere eluso se non tradendolo.
Oggi però, nonostante il mandato forte e chiaro avuto dagli elettori e nonostante il suo slogan elettorale “L’aria sarà più pulita”, i milanesi faticano a vedere la discontinuità nelle politiche ambientali e di mobilità che si aspettavano. Sembra che ancora una volta questa amministrazione rinvii ai livelli regionali o nazionali, o al Sindaco che verrà, le decisioni politiche su questo tema.
Caro Sindaco, a noi spetta lo stimolo per politiche più incisive e urgenti. Non ci sottraiamo. Quello che è stato fatto lo riconosciamo, ma è insufficiente.
Lei difende i diritti delle donne, ma le donne – e gli uomini – si ammalano di tumore per l’aria di Milano.
Lei da sempre difende i diritti dei più deboli, ma i bambini a Milano non hanno la scelta di poter respirare un’aria che non fa ammalare. Molti bambini che vivono in questa città non hanno la possibilità, come consiglia ogni pediatra, di cambiare aria: quella di Milano è l’unica che hanno.
Lei lavora per dare a Milano nuovi progetti e grandi strutture ma intanto bambini e grandi, a Milano, non hanno spazio per muoversi in sicurezza in bicicletta a costo zero per la comunità.
Lei oggi spinge questa città verso eventi globali sull’alimentazione ma i metalli prodotti dal traffico della città metropolitana avvelenano i campi dove si coltivano i cibi a km 0.
Lei fa il tifo per la Milano del turismo e dell’architettura ma l’aria di Milano corrode il nostro patrimonio artistico e allontana quei turisti, sempre più numerosi, sensibili alle tematiche ambientali.
Lei dichiara impegno per la sostenibilità ma, a metà del suo mandato, ogni ulteriore misura di riduzione del traffico viene rinviata – senza motivo – a strumenti di pianificazione che hanno tempi inaccettabili per l’urgenza del problema.
Caro Sindaco Pisapia, è sotto gli occhi di tutti che mobilità e congestione di questa città sono praticamente immutate, se non all’interno di Area C, che rappresenta meno del 5% del territorio comunale.
Togliere spazio a auto e cemento e ridare aria, verde e qualità della vita ai cittadini era forse la sfida più importante alla quale è stato chiamato. Oggi questa sfida si vince innanzitutto con le misure locali. Non dandosi per vinti, o scaricando le responsabilità altrove, se non dopo aver fatto tutto, ma proprio tutto, quello che una amministrazione può fare. E’ questione di priorità. E questa deve essere una priorità.
Oggi noi La ringraziamo per il riconoscimento che ci consegna ma cogliamo questa occasione per chiederLe – insieme a tutti coloro che si associano alla nostra lettera aperta – di fare ciò che Lei deve, per il mandato che ha ricevuto e la responsabilità di governo che Le è attribuita, a tutela della salute dei suoi concittadini:
- Estendere senza indugio la riduzione del traffico già attivata per Area C fino alla circonvallazione filoviaria, così come richiesto dall’80% dei votanti il referendum dando ulteriore impulso al trasporto pubblico che deve necessariamente accompagnare simili restrizioni;
- Procedere speditamente a interventi di limitazione del traffico intorno a scuole e ospedali, perché bambini e malati siano meno esposti allo smog e nelle vie dello shopping, perché i clienti preferiscono le aree pedonali e a traffico ridotto;
- Incentivare la ciclabilità in modo diffuso e efficace, considerando che semplici righe pitturate a terra associate al rispetto delle regole e buona gestione dello spazio possono essere, in molti casi, sufficienti e più efficaci di pesanti e costose infrastrutture;
- Incentivare fiscalmente l’ulteriore riconversione degli impianti di riscaldamento da gasolio a metano.
- Incentivare fiscalmente le iniziative di logistica e distribuzione merci con mezzi sostenibili