Sul tema del prolungamento della Paullese abbiamo scritto una lettera al Sindaco Sala e agli assessori Granelli (mobilità e lavori pubblici) e Maran (urbanistica e verde) chiedendone lo stralcio.
“Gentile Sindaco, egregi Assessori,
alla luce degli impegni assunti dal Sindaco e dalla Giunta riguardo la lotta al cambiamento climatico e per la transizione ambientale, siamo molto delusi dall’apprendere che sono incominciati i lavori per il prolungamento della Paullese, dopo anni di sospensione che ci avevano illuso sul fatto che il progetto fosse stato definitivamente accantonato.
L’opera era evidentemente stata progettata molti anni fa con il chiaro intento di portare traffico motorizzato privato dall’hinterland all’interno della città, scavalcando la ferrovia e arrivando con 2+2 corsie fino a viale Puglie/piazza Bologna. Per fortuna questo scellerato progetto sembra essere del tutto accantonato: è ormai evidente che più strade si costruiscono, più il traffico aumenta e che la teoria della “fluidificazione del traffico”, il mantra delle giunte precedenti, è una chimera smentita dall’evidenza scientifica (cfr. teoria del traffico indotto).
A questo punto, decaduto quell’obbiettivo, e pur apprezzando il declassamento a strada di quartiere e la riduzione a 1+1 corsie, riteniamo comunque del tutto inutile sprecare 20-25 milioni di euro per una strada di 900 metri che però avrà un grave impatto sul quartiere residenziale appena sorto, consumerà suolo agricolo e rappresenterà una cesoia fra i quartieri senza nessun beneficio tangibile.
Quest’opera può inoltre rappresentare un pericoloso ‘Cavallo di Troia’ nel caso il progetto di portare la Paullese oltre la ferrovia verrà un giorno riesumato. In particolare, la strada progettata scorrerà a fianco a 3 scuole, priverà la cascina Merezzate – del XII secolo – dell’ultimo terreno agricolo; cascina sottoposta a vincolo che, piuttosto che accerchiata da strade, chiede di essere salvaguardata.
L’impatto ambientale sarà molto forte su tutti i quartieri attraversati, con un notevole aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico e a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i bambini. Verrà inoltre deturpato il progettato parco nord di Santa Giulia con uno svincolo a cielo aperto seguito da un tunnel stradale. L’opera non andrà ad alleggerire il traffico nei quartieri interessati, si innesta infatti in un territorio che ha già la più alta concentrazione di uscite della tangenziale di tutta la città.
Sebbene presentata come “strada di quartiere” è forse piuttosto pensata principalmente per accogliere all’interno della città il grande flusso di mezzi pesanti e camion diretti verso l’area industriale di Via Oreste Salomone/Via Cassio Dione, verso l’AMSA di Via Zama nonché l’Ortomercato. I comitati di quartiere sostengono che è mancata una corretta ed esaustiva informazione da parte delle istituzioni come è mancato un processo di reale partecipazione delle parti coinvolte che un’opera così impattante senza dubbio necessiterebbe.
I cittadini si sono quindi mobilitati attraverso incontri, raccolte di firme anche nelle scuole, petizioni online, striscioni in strada. Inoltre, le alternative ci sono: i comitati di Quartiere Ovidio, Mecenate, Ungheria e Merezzate hanno elaborato due proposte meno impattanti per il flusso dei mezzi pesanti sfruttando l’uscita della Tangenziale est CAMM e la direttrice Piazza Mistral – Toffetti, proposte che vi invitiamo a valutare.
Riguardo infine il nuovo quartiere Santa Giulia Nord e l’Arena delle Olimpiadi, questo pezzetto di strada costosissima, non avrà nessuna influenza sulla mobilità in quanto non servirà gli accessi al quartiere e all’arena. Ci rendiamo conto delle difficoltà dei processi amministrativi e degli impegni presi con le diverse parti coinvolte, nonché della ristrettezza dei tempi dovuta alle Olimpiadi.
Quello che vi chiediamo è di fare un forte atto politico per dare un senso alle parole emergenza climatica e quindi di stralciare questo progetto dal pacchetto Olimpiadi, cancellarlo, e di dedicare i 25 milioni di euro a opere di mitigazione ambientale di cui abbiamo drammaticamente bisogno (depavimentazione, zone 30, mobilità dolce ecc.)
Non vogliamo che si ripeta l’errore del tunnel di via Gattamelata, costato già 90 milioni quando era ormai completamente inutile, e che la giunta precedente ha completato spendendo altri 30 milioni, quando la scelta più razionale era abbandonarlo e lasciarlo incompiuto come monumento a memoria dello spreco di risorse pubbliche. Un’opera incompleta, se profondamente sbagliata come questa, non va completata a tutti i costi aggiungendo spreco allo spreco.
Cordiali saluti, Genitori Antismog