Lo spazio pubblico è quello spazio che appartiene alla collettività ma che da decenni è completamente asservito alla auto, sia di passaggio che in sosta, al punto che abbiamo ormai dimenticato la sua funzione originaria.
In particolare, abbiamo perso di vista il rapporto tra lo spazio pubblico e i bambini, che col tempo sono stati relegati sempre più a giocare in zone delimitate come i cortili delle scuole, gli oratori, le aree gioco, le palestre o i parchi.
La nostra idea di spazio pubblico a misura di bambini si fonda invece su alcune premesse legate al gioco: il gioco libero non è un’attività di secondaria importanza che i bambini possono svolgere quando non hanno niente di più importante da fare, una sorta di premio che viene loro concesso quando hanno terminato gli impegni scolastici e le attività organizzate, ma uno strumento essenziale del loro percorso evolutivo.
Il gioco libero è il modo più naturale che i bambini hanno per entrare in relazione con un ambiente, conoscerlo intimamente e costruire con esso dei legami e un senso di responsabilità duraturi.
Ecco perché i bambini appena ne hanno la possibilità non si limitano a utilizzare le aree gioco a loro dedicate bensì tutto lo spazio pubblico con tutto ciò che ne fa parte (scalini, cestini, pali, pozzanghere, crepe…)
Per tutte queste ragioni diciamo che una città a misura di bambini è un ambiente che rispetta il loro bisogno di giocare liberamente.
Cosa bisogna fare quindi per riportare le città ad essere a misura di bambini? Noi indichiamo tre linee principali:
- rendere le strade più sicure, introducendo il limite dei 30km/h su tutto il territorio cittadino. Questa misura, che è già una realtà in numerose città (tra cui Parigi dal 31 agosto di quest’anno), riduce il numero di incidenti, in particolare quelli gravi che coinvolgono pedoni, l’inquinamento acustico e migliora la qualità dello spazio pubblico;
- liberare spazio sui marciapiedi, i parterre, le piazze, (quello che viene definito da alcuni studiosi “spazio di gioco informale”), diminuendo l’occupazione da parte delle auto in sosta. Per ottenere questo risultato bisogna incentivare la mobilità sostenibile – e dunque la diminuire densità di auto per abitanti – nonché sollecitare l’amministrazione affiché non venga più tollerata la sosta illegale sui marciapiedi o sui parterre alberati;
- incrementare in modo diffuso all’interno dello spazio pubblico la presenza di micro-elementi, che possano essere utilizzati dai bambini come spunti per giocare. Spazi ideali per accogliere questi elementi sono i marciapiedi, proprio per la loro presenza capillare all’interno del tessuto urbano.
La crescita e la salute psicofisica dei bambini dipende anche da come disegniamo le città e dalle priorità che scegliamo di dare. Utilizzare lo spazio pubblico come un immenso parcheggio a cielo aperto ha delle conseguenze sulla loro crescita e sta a noi adulti prendere consapevolezza del problema e agire per cambiare al più presto il nostro modo di muoverci.
Monica Vercesi – Responsabile Siamo nati per camminare
photo credits: Monica Vercesi