QUANDO LE AUTO VINSERO CONTRO I PEDONI

Che le strade appartengano alle auto è un sentire comune difficilissimo da scardinare. E che di conseguenza il pedone venga sempre in qualche modo ritenuto “colpevole” quando viene investito è un’idea altrettanto difficile da combattere.

Ma come e quando le auto hanno vinto sui pedoni sul piano culturale e anche del buon senso?

Pubblichiamo un articolo molto interessante che, partendo da un excursus storico sull’avvento delle auto negli Stati Uniti e della parola “jaywalking” (il cui senso viene ben spiegato nell’articolo), arriva a parlare di quanto successo in Italia attraverso l’analisi di Matteo Dondé, architetto urbanista ed esperto in temi riguardanti la mobilità ciclistica e la moderazione del traffico.

Dondé racconta come dal secondo dopo guerra ad oggi le auto abbiano invaso le nostre città senza un significativo cambiamento culturale nei decenni. Punta poi il dito sul linguaggio e la narrazione di oggi che condiziona il nostro modo di percepire il ruolo delle auto nella nostra vita quotidiana: il significato stesso della parola “incidente”, la percezione di molte morti stradali come di “fatalità”, o anche espressioni come “auto che si ribalta”, “pirata della strada”. O ancora, nei riferimenti, anche recenti e istituzionali, ai pedoni come a soggetti che «vanno educati» e che comunque devono restare subordinati alle auto.

Sempre a questo proposito, Dondè cita – e critica – una recente campagna del comune di Milano – «considerato tra i più avanzati sull’argomento» – che però ruota attorno all’avverbio “gentilmente” e che invita gli automobilisti a rispettare i diritti dei pedoni per l’appunto gentilmente, come se fosse una concessione.

Leggi l’articolo de il Post qui

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