Il nostro storico progetto sulla promozione di una mobilità più sostenibile sul percorso casa-scuola rivolto ai bambini delle scuole primarie di Milano compie 10 anni. Ascoltiamo la storia di come è stato concepito e creato dalla voce della sua stessa “mamma”, Francisca Parrino:
“Ero alle elementari quando ebbi la fortuna di fare una gita molto speciale in cui scoprii l’intero progetto di produzione e lavorazione della carta, dal taglio dei pioppi al libro stampato. Quel giorno per me la carta diventò sacra. Nella fabbrica, in cui entravano alberi e uscivano libri, ho capito la bellezza e il valore della carta, l’importanza di non sprecarla, di riciclarla, di trattarla come una risorsa preziosa, insegnamenti che non avrei più perso.
L’impostazione di Siamo nati per camminare deve molto alla forza di quell’esperienza, all’idea che bisogna capire ed entrare nelle cose per comprenderne il senso e il valore.
La città non si sottrae a questo paradigma. Come si può convivere, creare una comunità che consideri la città come un bene comune se non la si conosce, se la si usa senza abitarla?
Milano soffre di questa trascuratezza. Le sue strade servono per lo più per andare da un luogo ad un altro, le piazze sono comodi parcheggi, i viali sono spazi da riempire di auto tra un albero e l’altro.
Quando è nata l’idea del progetto, Milano mi appariva soffocata nell’aria e nello spazio dalle auto, rumorosa, invivibile, irrespirabile, ostile alle esigenze di bambini e anziani, il contrario insomma di una città a misura di persona.
Stavo per diventare madre, il che non poteva che esasperare questa prospettiva. L’unica alternativa alla fuga era evidentemente darsi da fare. Da dove partire? Proteste, raccolte firme, azioni di ogni tipo per smuovere istituzioni immobili e incapaci di tutelare i diritti dei suoi cittadini, in testa a tutti quello della salute?
Un giorno dal Centro Antartide di Bologna arrivò una cartolina intitolata: “Siamo nati per camminare. Lettera aperta ai genitori dei bambini bolognesi”. Si trattava di un invito a farsi promotori del cambiamento, a educare i propri figli a camminare e a far comprendere loro i benefici del camminare, per se stessi e per la città.
Bellissima iniziativa, ma ebbi la sensazione fosse rivolta ai destinatari sbagliati. Perché rivolgersi a individui poco disponibili al cambiamento, costretti entro schemi mentali irrigiditi dal tempo e dall’abitudine? Bisognava invece parlare direttamente ai bambini, costruire un progetto che fosse capace di agire in profondità e, nel lungo periodo, di far crescere in loro la coscienza e la determinazione per fare della città un luogo a misura di tutti coloro che la abitano.
Insieme ad Andrea Ricci, illustratore e grafico, una sera dopo l’altra abbiamo ideato e progettato il gioco di Siamo nati per camminare e tutto il sistema che gli ruota attorno. L’idea di base era di proporre ai bambini di osservare cosa accade quando un’intera città sceglie di andare a scuola a piedi, in bici o in monopattino per una settimana…(continua)
Estratto dal libro SMOG ADDIO: come e perché è ora di cambiare aria – a cura di Pietro Raitano e Genitori Antismog – ed. Altreconomia
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