Nonostante i proclami di Transizione Ambientale, annunci di svolte “green” e la dichiarazione di Emergenza Climatica, Milano e l’area metropolitana milanese, e il territorio del Parco Agricolo Sud Milano in particolare, nei fatti continua ad essere minacciato dalla costruzione di nuove strade, dalla rovina del patrimonio storico e culturale e dal degrado ambientale.
In questi anni abbiamo potuto osservare gli esempi fallimentari di TEEM e BreBeMi che hanno consumato il nostro prezioso suolo agricolo e stentano a rispettare le previsioni di traffico; purtroppo però il processo non si è fermato e in questo articolo ne presentiamo alcuni casi.
Troppo spesso agli investimenti in TPL e mobilità sostenibile viene preferita la realizzazione di nuove strade e nuovi parcheggi. Troppo spesso vengono abbandonati al degrado borghi storici e cascine per far posto a ulteriore cemento in un’ottica di profitto per pochi e di breve periodo, senza riflettere che un vero sviluppo, per essere tale, non può prescindere dal preservare la propria storia, cultura, arte e radici. E deve essere sostenibile.
E quindi la domanda che lanciamo è molto semplice: Abbiamo davvero bisogno di tutte queste nuove strade? (spoiler: NO!)
Indice:
- Il progetto di raddoppio di via Sant’Arialdo
- Nuova strada Merula-Chiodi e capolinea della M4 a San Cristoforo
- Il progetto di prolungamento della Paullese
- Valle dei Monaci
- Il Pratone
- SP 40 Binaschina
- Superstrada Vigevano-Malpensa
- Cascina Palma
- Cosa chiedono i Genitori Antismog?
- Cosa chiedono i Genitori Antismog al sindaco Beppe Sala?
- Via Sant’Arialdo
Il Municipio 5 di Milano ha chiesto si usare gli stanziamenti del Recovery Fund per il raddoppio della via Sant’Arialdo nel tratto che da Via Ripamonti va verso l’Abbazia di Chiaravalle. Quella è un’area di campagna che associa l’interesse agricolo e ambientale a quello culturale: da un lato costeggia l’Abbazia di Chiaravalle e il relativo borgo medievale e, dall’altro, il parco della Vettabbia, nel cuore del Parco Agricolo Sud.
Il tratto che si vuole raddoppiare, in particolare, è particolarmente caratteristico e bucolico, fiancheggiato da alberi e da una roggia. Via Sant’Arialdo è collegata dalla pista ciclabile che dal centro, lungo Corso Lodi e viale Omero, conduce fino all’Abbazia attraversando due magnifici parchi (Vettabbia e Portodimare); costituisce inoltre l’acceso al Parco di Porto di Mare per chi si reca a piedi o in bici da Rogoredo, ed è nota per la pericolosità delle auto che la percorrono a grande velocità. Il raddoppio non farebbe altro che acuire gli attuali problemi attraendo un flusso ancora maggiore di auto laddove invece occorrerebbero soluzioni di traffic calming per permettere a tutti di fruire in sicurezza dei tesori presenti lungo il suo percorso. Raddoppiare inoltre via Sant’Arialdo vuol dire realizzare una tangenzialina interna al Parco Sud che porterebbe più traffico.
Riteniamo che il Comune debba invece porre sotto tutela le stradine agricole di campagna del suo Parco Sud (via Sant’Arialdo, via Bardolino, via Vaiano Valle, via Selvanesco, via Manduria, via San Marchetto ecc.) un ultimo retaggio della rete di borghi e cascine, chiudendole al traffico di attraversamento. Quelle strade, così come sono, sono l’ultima testimonianza del patrimonio culturale e paesaggistico della campagna agricola milanese.
2. Nuova strada Merula-Chiodi e capolinea della M4 a San Cristoforo
La variante al PGT prevede la creazione di un ‘hub’ di interscambio nel cuore di un quartiere residenziale, e la creazione di una nuova strada ad alto scorrimento (in viola) che passerà sotto le finestre della scuola Tre Castelli (in giallo).
Il parcheggio sarà realizzato nel cuore del Parco agricolo sud, in una zona di pregio storico come Ronchetto sul Naviglio e con la medioevale villa Corio, ai più sconosciuta. Il comunicato del Comune afferma che il parcheggio sarà interrato per “avere in superficie un’area verde in connessione con il Parco Sud”… peccato che fra il parcheggio e il parco agricolo è prevista una sorta di superstrada, il completamento della Gronda Sud, che taglierà di fatto il quartiere di Ronchetto dal parco agricolo.
Sappiamo ormai che i parcheggi di interscambio hanno una capacità molto limitata rispetto ai flussi automobilistici in ingresso in città, a Milano tutti insieme sono in grado di accoglierne solo il 3%; questo al costo di un consumo di suolo notevole. Piuttosto che investire in parcheggi di interscambio sarebbe preferibile investire in TPL non solo all’interno della città anche favorendo linee interurbane capaci di servire il flusso dei pendolari.
Info: facebook.com/genitoriantismog/posts/3644181382318267
facebook.com/genitoriantismog/posts/3684242411645497
3. Paullese
Sul tema della Paullese abbiamo già scritto e inviato una lettera a Sindaco e Assessori. Verranno sprecati 20-25 milioni di euro per una strada di 900 metri che impatterà gravemente sui quartieri attraversati, in termini di inquinamento atmosferico ed acustico, consumo di suolo agricolo e che rappresenterà una cesoia fra i quartieri. Tutto questo senza nessun beneficio tangibile per i residenti poiché si innesta in un territorio che ha già la più alta concentrazione di uscite della tangenziale di tutta la città.
Sebbene presentata come “strada di quartiere”, accoglierà principalmente all’interno della città il grande flusso di mezzi pesanti e camion diretti verso l’area industriale di Via Salomone, verso l’AMSA e l’Ortomercato, camion che scorreranno di fianco a tre scuole.
Essa inoltre priverà la cascina Merezzate – del XII secolo – dell’ultimo terreno agricolo; cascina da tutelare e che, invece si essere accerchiata da strade, dovrebbe essere integrata maggiormente con il tessuto circostante attraverso progetti per adulti e bambini quali Fattoria Didattica.
Non da ultimo, quest’opera può inoltre rappresentare un pericoloso ‘Cavallo di Troia’ per riesumare il progetto di portare la Paullese oltre la ferrovia.
info: facebook.com/genitoriantismog/posts/3773097116093359
Firma le petizioni:
No al piano di prolungamento e Difendiamoilnostroverde
4. Valle dei Monaci
Nel Sud est Milanese, dopo molti anni di tenace impegno dei cittadini, finalmente pareva concretizzarsi il disegno di un Parco delle Abbazie, un corridoio verde che avrebbe permesso la connessione con il Parco della Vettabia e Chiaravalle da un lato e con Viboldone dall’altro; progetto di cui Regione e Provincia hanno ampiamente riconosciuto il valore ambientale, paesaggistico e storico. Il Comune di San Giuliano ha però inserito nel suo PGT una strada il cui tracciato attraversa i campi a ridosso dell’area protetta del Parco Sud (di cui viola una precisa prescrizione), passa a pochi metri dalle abitazioni di San Donato, interrompe il corridoio verde con la vicina Abbazia di Viboldone e comporterà un flusso continuo di traffico.
È evidente che la strada rappresenterebbe un danno paesaggistico ed ecologico, un colpo mortale per il Parco della Campagnetta e per il Parco delle Abbazie, troncandone brutalmente la continuità e portando nuovo traffico alle porte del Parco Agricolo Sud Milano.
Firma la petizione: No alla strada sul corridoio verde delle abbazie
5. Il Pratone
Attualmente a San Donato Milanese è in corso la revisione del PGT, si prevede la realizzazione di 4 grossi interventi, su 4 aree attualmente verdi. Nonostante siano ufficialmente suoli a destinazione d’uso “edificabile”, due di questi appezzamenti sono di fatto suolo coltivato, “sano”, il terzo è prato vergine e il quarto è di suolo bonificato. È prevista la costruzione di ben 800 unità abitative tra il Pratone (polmone verde della città) e il comparto De Gasperi Ovest. I residenti chiedono a gran voce di invertire la rotta e di non consumare gli ultimi fazzoletti di terreno non edificato in un territorio già caratterizzato da altissima densità abitativa e che già sta soffocando nel traffico e nello smog.
Firma la petizione: No alle costruzioni in aree vergini
6. SP 40 Binaschina
Una forte mobilitazione di associazioni, cittadini e amministrazioni comunali è riuscita finora nell’intento di convincere i pianificatori provinciali e regionali dell’inadeguatezza trasportistica e soprattutto dell’insostenibilità territoriale della Tangenziale Ovest Esterna.
La proposta attuale di potenziamento della SP 40 Binaschina si articola in tre diversi scenari, il terzo e più impattante è di fatto la riproposizione odierna del primo segmento di Tangenziale Ovest Esterna Milano. Questa prevede di consumare 57 ettari di suolo agricolo, dei quali 49 in aree a vario titolo vincolate (parchi regionali, parchi locali, Piano d’Area dei Navigli, e perfino all’interno di due aree naturali riconosciute di importanza europea, l’Oasi di Lacchiarella e la Garzaia di Villarasca). Relativamente all’utilità dell’opera occorre considerare che dell’attuale traffico sulla Binaschina solo il 10% percorre l’intero tragitto, mentre il 90 % ha origine o destinazione (o entrambe) lungo la strada; ciò significa che la riduzione della congestione sarebbe irrisoria.
La volontà di realizzare quest’opera denota l’incapacità di comprendere realtà, caratteristiche, potenzialità, vocazioni, aspirazioni del territorio del Basso Milanese che, dal 1990, non a caso è diventato Parco Agricolo Sud Milano.
Info: facebook.com/AssociazionePerIlParcoSudMilano
7. Superstrada Vigevano-Malpensa
Mentre Mortara, Vigevano e Abbiategrasso sono ancora collegate a Milano con una lenta e poco frequente ferrovia a binario unico (la linea suburbana S a doppio binario si ferma ad Albairate), si vogliono sprecare 200 milioni di euro per fare un inutile collegamento Vigevano-Abbiategrasso-Malpensa con una nuova superstrada a 4 corsie di impronta autostradale (svincoli, rampe ecc.). Questa opera, che devasta il paesaggio dei Navigli, i Parchi del Ticino e Agricolo Sud Milano e per il 99% consumerà pregiati terreni agricoli, porterà nuove congestioni e inquinamento e rappresenterà come il potenziamento della Binaschina un ulteriore “Cavallo di Troia” per la realizzazione della famigerata TOEM (Tangenziale Ovest Esterna Milano).
Info: facebook/notangenzialeabbiategrasso
8. Cascina Palma
Cascina Palma si trova subito dietro la Stazione di Rogoredo. Il nucleo più antico della cascina risaliva già al XVI Secolo. Un primo progetto di riqualificazione 2004-2009 prevedeva la salvaguardia della struttura a coorte originale destinandola a funzioni sia private (attività artigianali) sia di uso pubblico, che di rilevanza sociale. La cascina è però poi stata abbandonata al degrado e infine la coorte è stata abbattuta. Ad oggi rimane solamente la parte della stalla equina, che conserva un suo pregio e fascino architettonico. Il progetto attuale ne prevede l’abbattimento per realizzare un supermercato di medie dimensioni e relativo parcheggio. Un altro pezzo dell’identità e del passato di Rogoredo che andranno perdute.
Firma la petizione: giuseppe-sala-sindaco-di-milano-salviamo-gli-antichi-borghi-di-milano
9. Cosa chiedono i Genitori Antismog?
Al posto di queste opere, che riteniamo ormai anacronistiche, chiediamo:
- investimenti in trasporto pubblico locale, sia urbano che extraurbano
- la realizzazione di una rete ciclabile estesa e continua
- la conversione pedonale di alcune opere autostradali in piena città (come il cavalcavia di Corvetto)
- la salvaguardia del territorio e dei patrimoni storici e culturali di cui Milano è ancora ricca.
Noi non siamo no-tutto e non ci limitiamo solo a chiedere di NON fare delle opere: noi chiediamo che venga invertita questa tendenza e di fare opere che siano sostenibili e che guardino al futuro.
10. Cosa chiedono i Genitori Antismog al Sindaco Beppe Sala?
Al sindaco Giuseppe Sala, che ricordiamo esser anche Sindaco della città metropolitana di Milano, chiediamo di dare un senso reale alle parole Emergenza Climatica e di attuare un forte gesto politico stralciando la costruzione di tutte queste nuove strade.
Queste opere sono figlie di progettazioni vecchie e superate, soprattutto alla luce degli scenari che prevedono sempre meno ricorso al pendolarismo per via del lavoro agile e sempre più limitazioni all’uso delle auto (ZTL, AreaB e AreaC ecc.).
Chiediamo quindi al sindaco e alla giunta di impegnarsi in sede regionale e nazionale affinché i fondi previsti per queste opere siano invece destinati a trasporto pubblico locale e ciclabilità in modo che possano apportare benefici reali e siano in linea con le linee guida del PNRR che prevede investimenti per opere sostenibili.