E’ passata una settimana da quando piazza San Luigi, via Scrivia, via Tagliamento e via Don Bosco sono tornate ad essere come lo sono sempre state in questi anni: pericolose, invase dalle auto in divieto di sosta e… diciamolo: brutte.
Ma per quattro giorni, dal 10 al 13 maggio, grazie al progetto TréntaMi gli abitanti della zona hanno potuto “toccare con mano” cosa vuol dire vivere in quartiere che sia davvero una Zona 30. I Genitori Antismog, insieme a FIAB Milano Ciclobby, con la consulenza e su progetto di Matteo Dondé, con la collaborazione del Comune di Milano, hanno “trasformato” il volto di un quartiere rallentando le auto, rendendo più agevoli gli spazi pubblici, aumentando quindi la sicurezza e la vivibilità.
Settimana scorsa abbiamo portato a compimento un percorso iniziato esattamente un anno prima, il 5 maggio 2017, quando il sindaco Beppe Sala e l’assessore Marco Granelli hanno dato il loro benestare alla nostra idea: realizzare, per la prima volta a Milano – e in Italia in una grande città – una sperimentazione di Zona 30 progettata “dal basso” e partecipata da associazioni e cittadini.
Ma tutto nasce ancora da prima, dall’architetto urbanista Matteo Dondé, che ha portato in Italia questo modo di progettare le Zone 30, già diffuso in Europa, realizzando dal 2013 al 2015 le sperimentazioni di Terni, Modena, Casalmaggiore e Reggio Emilia. Con Matteo Dondé e con il supporto dei tecnici dell’Assessorato alla mobilità e ambiente del Comune di Milano, abbiamo quindi individuato l’area, progettato e realizzato la sperimentazione.
Perché sono importanti le Zone 30? Marco Ferrari, presidente dei Genitori Antismog ricorda che “le Zone 30 portano solo vantaggi. La velocità media delle auto a Milano è di circa 15 km/h, anche meno in ora di punta. Secondo gli studi, ridurre la velocità massima da 50 km/h a 30 km/h non comporta un sostanziale cambiamento della velocità media in città, ma consente di aumentare fino al 90% la possibilità del pedone di sopravvivere ad un investimento. Inoltre, riducendo le continue accelerazioni e frenate, si riducono consumi, smog e rumore”. Guia Biscaro, presidente di FIAB Milano Ciclobby, chiede che le Zone 30 siano estese fino a coprire tutta la città, ad eccezione delle vie di scorrimento: “la riduzione della velocità della auto, e la moderazione del traffico, sono un elemento indispensabile per incentivare le persone ad usare la bicicletta. Tante persone ci dicono che vorrebbero usare la bici a Milano, ma che hanno paura perché i veicoli corrono troppo”. Un altro importante elemento a favore delle Zona 30 è che consentono di recuperare spazio oggi inutilmente sprecato per le carreggiate, e spesso occupato da auto in sosta vietata e pericolosa, come la doppia fila e agli incroci, a favore della riqualificazione dello spazio pubblico per tutti gli utenti della strada.
Ma se le Zone 30 portano solo vantaggi perché è importante sperimentarle? Ce lo spiega Matteo Dondé: “La sperimentazione è uno strumento indispensabile perché le Zone 30 abbiano successo: attraverso un intervento temporaneo, a basso costo e partecipato, si raggiunge lo scopo di far “toccare con mano” i vantaggi della velocità ridotta e della riqualificazione dello spazio pubblico, creando il consenso necessario alla buona riuscita dell’intervento oltre che consentire di proporre eventuali modifiche o migliorie prima della realizzazione definitiva.”
E come è andata? Le foto potrebbero bastare per dire che è andata benissimo! Sul campo abbiamo potuto constatare come il traffico abbia rallentato, come i pedoni, anzi le persone!, si potessero muovere con maggiore facilità e sicurezza, soprattutto bambini, anziani e persone con mobilità ridotta, e di come gli spazi liberati dalle auto in divieto di sosta venissero occupati dai cittadini per momenti di socialità e convivialità. Infine anche gli automobilisti si muovevano meglio riuscendo a parcheggiare con più facilità. Ecco perché #zona30gentecontenta!
Vi consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook: facebook.com/genitoriantismog sulla quale potrete trovare molte foto di quei giorni con l’hashtag #tréntaMi.
Inoltre, in questi due video il progettista Dondé spiega gli interventi principali attuati in via Scrivia e l’incrocio fra via Don Bosco e via Tagliamento
E ora? Noi vorremmo, se le risorse ce lo consentono, portare questa sperimentazione in altri quartieri di Milano… abbiamo già ricevuto tantissime richieste da parte di cittadini di altre zone che hanno visto l’intervento al Corvetto, e questo ci fa molto piacere. 🙂
Fateci sapere le vostre opinioni e richieste!
Concludiamo ringraziando gli sponsor Patagonia e Vittoria Italia, che hanno reso possibile questo progetto, la social street “piazza San Luigi e dintorni” e le associazioni di zona per le attività nel quartiere, Confesercenti Milano e i negozianti che credono come noi che la moderazione del traffico e quartieri più vivibili portino più clienti e più affari.
Infine grazie a tutti i nostri volontari e a quelli di FIAB Milano Ciclobby così come ai cittadini che hanno lavorato con noi per realizzare questa sperimentazione.